GAME OF DEATH

TRAMA

Uccidere o essere uccisi. É questa la regola fondamentale del “gioco della morte”, in cui un gruppo di ragazzi decide di giocare..

ANDIAMO AI VOTI

👏🏻FAMA: ⭐5/10🌟

🎬 TRAMA: ⭐6/10🌟

💰QUALITY: ⭐6/10🌟

🎭TENSIONE: ⭐6.1/10🌟

⚡VOLTAGGIO: ⭐6.6/10🌟

🎲COLPI DI SCENA:⭐6.3/10🌟

🧲 MAGNET: ⭐6/10🌟

🎯 FINALE: ⭐6/10🌟

SPLATTER

🩸:8/10

COMEDY

🎭:6.7/10

VOTO FINALE

🏅:6.1/10

GUARDA IL TRAILER

SOUNDTRACK

Julien Mineau – Theme

SPIEGAZIONE

Nel 2008, un esordiente Andy Muschietti, in collaborazione con la Sorella Barbara, realizzano Mamà, un elettrizzante corto della durata di appena tre minuti (facilmente reperibile). Questo corto è riuscito ad impressionare Guillermo del Toro, decidendo di dare una possibilità al duo producendo il loro film. Nonostante la maggior parte delle scene sia stata girata tra Stati Uniti e Canada, fin da subito si hanno 2 sensazioni: La prima è la AURA EUROPEA che emette, per somiglianza di sceneggiatura (vista anche la natura del corto), la seconda è la sensazione OVATTATA ma IMMERSIVA, quasi FIABESCA della pellicola. Questi due elementi, tendono a darsi man forte e a creare quell’intrigo nonostante non sia qualcosa di effettivamente nuovo.

E’ su questo gioco che ruotano i tecnicismi della trama: Nella fotografia i colori sono studiati in maniera dettagliata, con un CAMBIO NETTO in base alla scena esplicata e alle sensazioni (dal giallo spento ma caldo, al blu freddo); la riprese, molto stabili e e consuete accompagnano la visione armonizzandosi con la computer grafica, a volte però ostentata. Ma l’espediente registico che risalta di più all’occhio è L’UTILIZZO DEL BUIO, permettendo l’accostamento dell’esperienza visiva a quella emotiva. L’IMPRONTA del racconto viene data grazie all’accostamento tra FIABA DARK e GOTICO (tipico di Del Toro), spingendo molto sia sul look, sulle ambientazioni e sulla gestione della TENSIONE, con ottimi momenti di efficace spavento attenuati da una ATMOSFERA DRAMMATICA, cardine della pellicola.

E’ proprio grazie a questo che riesce ad infondere una MORALE anche ben argomentata, legando sia la storia con la dimensione INFANTILE, mettendo loro al centro della vicenda, sia con L’ISTINTO MATERNO, mostrando i suoi caratteri difensivi, repressivi e caratteristici. Questo porta il film ad una metamorfosi, portando l’horror di partenza ad una storia poetica, quasi romantica, accentuata dalla crescente aria FUNEREA e MALINCONICA che completando la trasformazione. Su questi concetti prende forma la figura di “Mama”, cardine della pellicola (già visibile dal Trailer) dal semplice quanto efficace concetto di “amorosa e terribile” e dall’evidente richiamo alle iconografie soprannaturali dell’Horror Asiatico (su tutti, “The Grudge” e “Ring”) e delle ghost story.

Guardando la pellicola dall’alto, in conclusione, ci si rende conto di come la pellicola abbia, una matrice DUALISTICA in ogni contesto, creando CONTRASTO anche tra innaturale e realtà credibile, e provando ad entrare nel profondo di ogni spettatore.

CONSIGLIO

E’ una fiaba gotica dal sapore melodrammatico, prima di guardare la pellicola ricordatevi di questo.

Game Over.

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